La
poesia è morta
Uccisa
da chi decide
Da
chi non guarda
Da
chi non sente
Rapita
dai potenti
E
dagli scribacchini
Con
tutto il suo di dentro
E
il suo di fuori
Hanno
graffiato la sua portanza
sminuito
il suo pudore
Cancellato
il segno e il senso
Rimestato
il linguaggio fatto di parole
che
non trovi in libreria
Né
nel dizionario
O
in biblioteca
Hanno
fatto scadere
Il
valore, l’aggettivo
Il
colore, il sapore
Solo
per imporre
Una
linea non vera
La
poesia è morta
Ma
se lasci le mani seguire il tuo cuore
Ti
risponderà il sorriso di un bimbo
Che
ha capito.
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Anche quest'anno qualcosa di mio ha allietato un pomeriggio fortemente primaverile:
questo componimento è stato letto in occasione della festa di quartiere domenica 4 maggio al Parco Morandi di Padova.